TERAMO – I risultati del sondaggio de Il Sole 24 Ore non potevano mancare di sollevare commenti. Tra i primi c’è quello del consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini che parla di «modello Teramo bocciato dfinitivamente dagli abruzzesi e dai teramani». «In pochi anni – dice Ruffini – siamo passati dai primi posti delle classifiche nazionali (Provincia e Comune di Teramo) agli ultimi posti. Anche ieri (dal 1994 in poi) le amministrazioni locali uscivano massacrate e disorientate da Tangentopoli. Il modello che costruirono l’amministrazione Ruffini e quella Sperandio fu un modello sviluppatosi dal basso, costruendo umilmente una rete sul territorio fatta di concretezza, operatività ed alto senso dello Stato». Appartengono a quegli anni, dice Ruffini, i due lotti della Teramo-mare, il primo della Teramo-Vibrata, il casello della Val Vibrata, il nuovo stadio di Teramo, il Patto territoriale da 100 miliardi: «I dati economici e sociali raggiunsero i livelli del Nord-Italia. Teramo era la provincia più dinamica dell’Abruzzo, paragonata alle ricche province trevigiane. Oggi prevalgono dati economici e sociali pessimi e nei cittadini si è insediato un senso di sconforto e delusione. Chiodi e Catarra non rappresentano più il futuro degli abruzzesi e dei teramani. Ne prendano atto e con onestà traggano le dovute conseguenze».